Gli Ordini dei Fisioterapisti lombardi apprendono con stupore le dichiarazioni rilasciate a Varesenews, in data 1 febbraio 2023, dal Consigliere regionale Emanuele Monti, attuale Presidente della Terza Commissione Sanità e Politiche sociali di Regione Lombardia e candidato alle imminenti elezioni amministrative regionali.
Dall’articolo titolato Monti incontra i massoterapisti: “Va potenziata l’integrazione degli Mcb con l’offerta sanitaria”, apprendiamo che nelle intenzioni politiche del candidato vi è quella di impegnarsi per “…rafforzare l’integrazione…” della figura del massaggiatore capo bagnino (Mcb) con le altre figure sanitarie e in particolare con quelle impegnate nelle strutture territoriali quindi Case ed Ospedali di Comunità.
In prima istanza, è importante ricordare come il Mcb, contrariamente a quanto riportato nell’articolo, non possa essere definito come una figura professionale ma, bensì, come un soggetto che esercita “un’arte ausiliaria delle professioni sanitarie”.
In secondo luogo, la proposta di inserimento di questa figura potrà essere solo successiva e subordinata ad un serio confronto con gli Ordini della professione sanitaria di Fisioterapista che, da Enti sussidiari dello Stato vanno coinvolti sia in tema di eventuale inserimento di dette figure, sia in merito alle mansioni da attribuire. Ricordiamo, al riguardo, che i MCB svolgono mansioni subordinate alla presenza di figure sanitarie, come il Fisioterapista; tuttavia, allo stato attuale, la professione sanitaria di fisioterapista non è inserita in maniera obbligatoria nelle Case e negli Ospedali di Comunità.
La preoccupazione aumenta alla luce del fatto che nell’articolo si dichiara come in Regione Lombardia l’inquadramento della figura sia chiaro, quando, proprio su sollecitazione e interrogazione dell’attuale Federazione Nazionale degli Ordini dei Fisioterapisti (allora Commissione d’albo nazionale), Regione Lombardia demandava a livello nazionale l’attribuzione delle competenze di tale figura. Attualmente vi è un tavolo ministeriale per definire i campi di applicazioni e le mansioni, ancora non specificate dal decreto regio del 1927 che sorregge la figura, che tali lavoratori possano fare in ausilio e non in sovrapposizione con altre professioni sanitarie. Solo dopo un serio percorso istituzionale potremo capire, da cittadini e professionisti, se questa proposta possa avere una benché minima sostenibilità giuridica o se si tratta solo di strategia elettorale.

LEGGI IL COMUNICATO STAMPA

Angelo Giovanni Mazzali
OFI – CST Presidente Ordine Interp. Milano

Annamaria Roversi
OFI – CST Presidente Brescia Mantova

Simone Ruggeri
OFI – CST Presidente Ordine Bergamo

Susanna Verlini
OFI – CST Presidente Ordine Pavia